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Sabato 8 febbraio 2014,  alle ore 16, inizia la visita alla Basilica Abazia S.M. Immacolata in via Assarotti...

Nonostante le condizioni metereologiche avverse ci ritroviamo numerosi all'appuntamento.

Ci fa da guida la nostra consigliera Niccia Bevegni Carlini.

 

 Basilica di S. M. Immacolata 

8 febbraio 2014

Un po' di storia...

La Basilica dell’Immacolata unitamente al Cimitero di Staglieno rappresentano i due monumenti principali dell’800 Genovese.


Il giorno 8 dicembre 1854 il Papa Pio IX proclama il dogma dell’Immacolata Concezione.


L'Ing.Pietro Gambaro utilizzando le pietre del Monastero di S.Paolo demolito per insediare la nuova Stazione ferroviaria di Principe pose le fondamenta della nuova Chiesa.


Nell’anno 1867 avvenuta la morte dell’Ing. Gambaro, l’Ing Dufour e l’Ing.Zanodomenici ripresero i lavori per la costruzione  della nuova Chiesa.
 

Nell’anno 1873 l’Arc.Mons. Magnasco inaugurò la Chiesa benché i lavori non fossero del tutto ultimati.
 

Don Antonio Rivara nell’anno 1875 fondò L’Opera della Proposta Provvidenziale volta a fornire ai benefattori la fruizione di 12 S.Messe quotidiane, secondo la propria intenzione.
 

Papa Pio IX come approvazione fu il primo iscritto ed offrì la somma considerevole per quei tempi di bel 4000 lire in oro.
 

Il prestigio della Basilica crebbe a tal punto che nel 1894 il Papa Leone XIII La onorò del titolo di Collegiata "AD INSTAR" ed i dodici sacerdoti officianti in capitolo collegianti "AD INSTAR PARTICIPANTIUM".


Nel 1898 in Basilica venne battezzato Giovanni Bonzi, futuro Padre Umile.
 

Papa Pio X nell’anno 1905 con un suo breve conferì al Tempio il titolo "Privilegio di Basilica Minore".
 

Nell’anno 1906 il canonico Sac.Odino battezzò nella basilica Giuseppe Siri, il quale divenne Arcivescovo di Genova.
 

Nel 1916 avvenne la traslazione dal Cimitero di Staglieno in Basilica della salma.
Di Mons.Lanata che fu il primo parroco della Basilica; la salma venne posta nella Cappella del Crocifisso.

 

Due anni dopo quindi nel 1918 anche la salma di Mons.Rivara venne traslata nella stessa Cappella.
 

 

La facciata...

La facciata marmorea presenta un grande portale in marmo banco di Carrara, con quattro colonne per parte, su basamenti ornati che reggono l'ampio arco semicircolare.

Nella lunetta campeggia il mosaico raffigurante l'immagine della Madonna, su disegni di Cesare Maccari di Roma (1873)

 

 

 

 

 

 

Ai lati del portale due nicchie simmetriche includono le statue rispettivamente di San Giovanni Battista ( realizzata dallo scultore Giovanni Battista Villa) e di San Giorgio (opera di Giovanni Scanzi);

 

  • sulla sinistra l’edicola con l’Annunciazione,

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  • al centro il maestoso portale,

 

 

 

 

 

 

 

  • sulla destra l’edicola con la Visitazione, che, come il gruppo posto nell’ edicola simmetrica di sinistra, è opera di Antonio Burlando su modello di Antonio Canepa.

Il primo registro della facciata è scandito da lesene lavorate come fossero merletti, che includono figure di putti e motivi fitomorfi, e definiscono la tripartizione della fronte comprendente:

Un pronunciato zoccolo divide il primo dal secondo registro; inoltre sono visibili due logge laterali e una fascia centrale con sette nicchie contenenti altrettante statue d’ angeli

Su questa fascia imposta il frontone semicircolare, sovrastato dalla statua di Cristo Risorto (Antonio Canepa), con rosone e  arricchito, nei   tondi, dai busti di Cristo (Domenico Carli), San Pietro (scultore Carli), San Matteo (scultore Orengo), San Giovanni Battista ( scultore Fabiani), San Marco (scultore Costa), San Luca ( scultore Giacobbe ) e San Paolo ( scultore Scanzi), inframmezzati da mosaici su sfondo dorato.

 

La facciata è stata realizzata con marmi diversi: il marmo bianco di Carrara, ma anche marmi colorati, quali il rosso di Francia, il giallo di Verona, il violaceo di Serravezza.

 

Sul culmine della cupola, innalzata nel 1882, si erge la statua in bronzo dorato dell'Immacolata, eseguita da Giuseppe Pellas su modello dello Scanzi.

 

Entriamo...

Altrettanto imponente e sontuoso appare l'interno della basilica, diviso in tre ampie navate.

 

 

01   Fonte battesimale
02   Altare di San Giuseppe Calasanzio
03   Altare di San Pietro
04   Altare del Sacro Cuore
05   Altare della Madonna del rosario
06   Madonna Immacolata
07   Altare della Madonna del Carmine
08   Altare del Crocifisso
09   Altare di San Giuseppe
10   Altare della Sacra Famiglia
11   Grotta della Madonna di Lourdes
12   Organo Trice

 

 

 

La navata centrale porta all'altare maggiore al quale oppone, sul retro della facciata, l'imponente organo di William George Trice.

 

Costruito nel 1890 dalla Ditta Trice in tre corpi separati, fu considerato la più alta espressione della tecnica.
Rinnovato dopo venticinque anni dalla ditta Vergazzi e Bossi di Milano, è oggi considerato uno dei più importanti in Europa.

Le navate laterali comprendono complessivamente otto cappelle: quattro nella navata destra e altrettante in quella sinistra. I grandi pilastri che delimitano le navate sono fastosamente ornati con intrecci di foglie d'acanto, di edere, tralci di vite, fiori, su un rilucente fondo dorato. I marmi policromi del pavimento e dei rivestimenti, le vetrate ístoríate, gli affreschi e i dipinti, i mobili intarsiati degli arredi, statue, lesene e capitelli arricchiscono e rappresentano la maestosità della basilica.

Nuccia ci fa notare la pavimentazione che è riconosciuta unica al mondo per la preziosità dei marmi, per la sua bellezza ed ampiezza.

Realizzata in marmi policromi sembra un mosaico:  sono stati impiegati diversi tipi di marmi pregiati:  portoro (marmo di colore nero venato di giallo), di Carrara (bianco), di Siena (giallo venato), di Levanto (rosso), del Brasile (verde smeraldo), del Belgio (nero), rosso di Francia, verde delle Alpi, verde di Grecia, giallo di Mori (Trento).

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